L’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale ha presentato la proposta di delibera n. 22/2014 che, se approvata, permetterà agli operatori di realizzare all’interno di dieci Piani di Zona, tra cui il B50 “Monte Stallonara” e il B38 “Muratella”, nuove abitazioni da destinare ad edilizia residenziale pubblica, in luogo della realizzazione di servizi extra-strandard, che andrebbero a gravare pesantemente su le già critiche e congestionate situazioni locali – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI ed esponente della Lista Civica Marino Sindaco.
Nello specifico, per Monte Stallonara, dove le urbanizzazioni primarie sono a stento appena, le nuove unità abitative sarebbero previste in un’area in cui in passato sono stati abusivamente sotterrati rifiuti e che, come emerso durante la Commissione Urbanistica capitolina del 4 Marzo, non si è nelle condizioni di bonificare.
Il quartiere Muratella subirà gli effetti del Piano Casa della Polverini, per i quali l’ex Centro Direzionale Alitalia beneficerà di un cambio di destinazione d’uso permettendo la realizzazione di nuove abitazioni (per 73.000 mq residenziale e 20.000 mq per il Social Housing) in luogo di servizi e direzionale (ridotti a soli 6.500 mq). Tale peso urbanistico inciderà pesantemente su un’area già in forte sofferenza e congestionata anche per il mancato raddoppio di Via della Magliana e il mancato allargamento del sottovia ferroviario di via Luigi Dasti, pertanto la soppressione delle aree destinate a servizi per far posto a nuove densificazioni sarebbe un aggravio che il quadrante difficilmente sopporterebbe.
La delibera che oggi viene proposta è la stessa già presentata dalla Giunta Alemanno dalla quale si recepiscono 10 tra i 20 interventi all’epoca previsti, scelta apparentemente operata senza un criterio chiaro e che sicuramente non ha tenuto conto del parere negativo che già nella scorsa consiliatura questo Municipio aveva espresso a tali interventi. Mi auguro che il Campidoglio e l’Assessore Caudo ritornino sui propri passi e su questi temi si impegnino a completare quanto già previsto dai Piani di Zona dotando le aree di adeguate infrastrutture perché la riqualificazione delle periferie passa anche dal completare quanto previsto e per molto, troppo tempo, mai attuato.