Si è aperto oggi pomeriggio, nell’Aula Consiliare, il Convegno internazionale “Architettura e servizi socio-assistenziali contemporanei”, organizzato dal Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza Università di Roma, in collaborazione con il dipartimento Politiche Sociali e Sport della Regione Lazio.
Questo il testo del mio intervento:
Buon pomeriggio e benvenuti a tutti.
Come Presidente del Consiglio Municipale sono molto contenta di ospitare questo convegno, epilogo di un workshop veramente molto interessante per quello che ho visto sinora, per i contributi presentati e per il grande lavoro organizzativo e di ricerca che sta alla base degli ottimi risultati che oggi vengono condivisi con il territorio e la città tutta.
Recuperare gli spazi per recuperare le persone, forse potrebbe riassumersi così, a mio avviso, il senso di questo workshop che vede unite Regione Lazio e Università, con l’obiettivo di dare risposta al drammatico problema dell’assistenza socio-sanitaria e delle tutela dei più deboli calando le soluzioni, o meglio le suggestioni progettuali, su diverse tipologie di infrastrutture, sparse nella città, che avevano in passato altre funzioni e che oggi in questa nuove veste si vuole recuperare.
Fa molto piacere che i lavori di ricerca che oggi vengono presentati, riguardino anche il Forte Portuense, una struttura sul quale questo Municipio negli anni ha svolto iniziative analoghe con l’obiettivo di ridisegnarne gli spazi, per dargli nuove funzioni e renderlo parte integrate e vissuto dalla città.
Questo ci porta anche a fare una riflessione che mi sento di condividere con voi. Nella riprogettazione degli spazi e nella definizione delle loro nuove funzioni, non va mai perso di vista il contesto entro il quale questi edifici sorgono e la città che intorno vi si è sviluppata.
In fase di definizione delle funzioni e di progettazione non si può approcciare ad un luogo indipendentemente da ciò che lo circonda e svincolato dalle esigenze e dai bisogni del territorio.
In un contesto come quello che rappresenta la città consolidata, gli immobili in disuso soprattutto come ad esempio Forti e Caserme, sono un’importante risorsa che serve proprio a colmare questi gap, che altrimenti non potrebbero trovare soddisfazione.
Ecco perché negli anni, questo municipio, ha promosso, nell’ambito della manifestazione Corviale Urban Lab, due workshop internazionali di progettazione urbana con gli studenti delle facoltà di architettura dell’Università di Roma Tre, Pescara e Granada in Spagna proprio sul Forte Portuense
Due workshop, e relative pubblicazioni, realizzate nel 2009 e nel 2012, alle quali ha partecipato come esperto anche l’architetto Ferretti che vedo tra il pubblico e che è stato vostro Tutor, che dopo incontri con Istituzioni, Dipartimenti, Soprintendenza e cittadini ha cristallizato una serie di vocazioni ed ipotesi di recupero che hanno visto il profilo artistico/culturale con uno spazio verde aperto al territorio, prevalere.
In ogni caso, ipotesi come quella trattate da questo convegno, come dicevo in premessa, costituiscono un importante contributo, un’esercizio importante di cui la politica deve far tesoro e che deve esser stimolo per immaginare una città diversa, una città più attenta alle esigenze delle persone, una città che non dimentica gli ultimi e noi oggi non stiamo dimenticando nè lasciando dietro nessuno, anche grazie a voi e al vostro lavoro.