Un no chiaro e netto è quello che va dato all’ipotesi di accensione del gassificatore di Malagrotta. Le notizie che rimbalzano in questi giorni vedono la contrapposizione tra le dichiarazioni della Regione Lazio, che ha escluso la necessità di apertura dell’impianto visto l’incremento della raccolta differenziata a Roma nel 2015 e quelle del Ministro Galletti che, al contrario, individua l’impianto come ricompreso nell’attuale e vigente programmazione regionale in materia di gestione dei rifiuti e provvisto di titolo autorizzativo valido.
E quindi, mentre cittadini e amministratori si mobilitano per eliminare definitivamente l’ipotesi di questo impianto, il nodo da sciogliere è proprio quello relativo all’effettiva esigenza di apertura di questo termovalorizzatore simile a quello di Karlsruhe, città tedesca dove un impianto simile ha chiuso nel novembre del 2004, con 500 milioni di euro di perdita e tanti problemi.
Io ritengo che la Valle Galeria abbia già pagato il suo conto in tema di rifiuti e che l’unico progetto che si debba prevedere per il territorio sia l’azione di risanamento e recupero della zona prevista con il piano di bonifica e il monitoraggio ambientale finanziato con 3.500.000 di euro che va, però, ancora perfezionato e portato a compimento visto che, ad oggi, il capping (la copertura dell’area della discarica di Malagrotta) non è neppure cominciato.