Oggi è stato firmato l’accordo predisposto lo scorso 6 febbraio fra Comune e Sindacati sul nuovo contratto dei dipendenti di Roma Capitale. La nuova formulazione si è resa necessaria per rispondere alle sopraggiunte esigenze dell’amministrazione non solo per garantire maggior efficienza e rapide risposte ai cittadini ma anche per rivedere il modo di calcolo delle retribuzioni. Si è mette così la parola “fine” a quote di salario accessorio distribuite a pioggia, nella connivenza generale ma nella completa illegalità come accertato anche a seguito della relazione (voluta dal Sindaco) degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dai rilievi della Corte dei Conti: si passa così ad un salario accessorio legato a maggiori servizi erogati ai cittadini e ed elargito in base al merito.
I nuovi turni previsti per gli impiegati degli Uffici Anagrafici, consentiranno ad esempio di mantenere le strutture aperte al pubblico fino a sera, rendendo migliore la vita dei romani. Nel settore della scuola, la sua applicazione è per ora sospesa sino al Giugno di quest’anno per permettere al tavolo di lavoro, che sarà convocato nei prossimi giorni, di verificare i nodi cruciali ancora in sospeso come il rapporto educatrice-bimbi, le modalità di sostituzione del personale assente e l’orario di servizio. Per quanto riguarda la Polizia Locale, molti dei privilegi sono già stati eliminati, come quello dello straordinario notturno a partire dalle 16, l’indennità per il lavaggio dell’uniforme ed altri compensi che costituivano degli unicum, di contro è stata però riconosciuta un’indennità per chi presta servizio in strada.
Dopo decenni, questa amministrazione riesce a portare in porto una trattativa complessa, durata mesi, che nessuno aveva assunto l’onere di affrontare, ergendosi quindi a modello di efficienza per molti altri Comuni italiani che su questo sono ancora indietro.